Semiotica del diritto e traduzione interculturale

Nome docente Susan Angela Petrilli
Corso di laurea Scienze Giuridiche per l’immigrazione, i diritti umani e l’interculturalità (classe L/14)
Anno accademico 2019/2020
Periodo di svolgimento Primo semestre
Crediti formativi universitari (CFU) 6
Settore scientifico disciplinare M-FIL/05
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Propedeuticità

Non prevista

Obiettivi del corso

Le tematiche trattate nel corso sono orientate ad offrire agli studenti di “Semiotica del diritto e traduzione interculturale” gli elementi e le prospettive per la costruzione di un approccio metodologico e critico alla problematica di tale insegnamento, sviluppando e arricchendo le capacità di interpretazione, comprensione e discussione. L’approccio linguistico e semiotico contribuisce ad avviare, nel percorso formativo dello studente, alla capacità di riflessione sulla costruzione, sui contenuti e sull’orientamento dei testi in ambito sia orale sia scritto, sia nei generi di discorso ordinari, sia in quelli specialistici, e quindi alla competenza e abilità comunicativa, all’autonomia di giudizio e al confronto dialogico.

Programma

Il corso di lezioni intende avviare una riflessione critica intorno alla questione dei diritti umani, delle migrazioni e degli incontri interculturali in chiave semioetica. Ciò richiede una riflessione preliminare sul linguaggio stesso impiegato per riflettere, sulle parole, quindi sulle parole dei luoghi comuni, del linguaggio ufficiale. Benché considerate nella lingua italiana, le parole che qui ci interessano sono le parole chiave della comunicazione globale, il suo lessico. Del resto esse fanno parte di una sorta di lingua internazionale, che generalmente si avvale della lingua inglese, di una sorta di Newspeak della globalizzazione, ne è esempio parole ed espressioni come sustainable development, knowledge society, budget, spread, marketing, lifelong education, job offer, equal opportunities, competitiveness, training contract, master (master’s degree), global / noglobal. Parole come queste svolgono un ruolo fondamentale nella riproduzione dell’identico. Metterle in discussione, ricercarne l’origine e rivelarne il senso significa prendere le distanze dal discorso comune, dal senso comune, dal sentire comune della comunicazione globale. Nell’ambito della parola anonima della storia, le digressioni della pratica del raccontare, attraverso differenti generi di discorso, offrono spazio per la riflessione, il ripensamento critico, l’ascolto, il dialogo, l’incontro, l’accoglienza reciproca. Si farà particolare riferimento alle seguenti problematiche: Identità e alterità; Diritti umani e diritti altrui; Tra emigrazione e migrazione; Multiculturalismo e integrazione; Ideologia della comunicazione globale e sicurezza; Diritto alla vita e diritto all’infunzionalità; La comunicazione globale dell’ignoranza e dell’indifferenza; Crisi dell’identità e della disoccupazione strutturale; La questione “bianco”; Il diritto alla pace e la guerra infinita; Dizionario e enciclopedia; I segni, le differenze e la traduzione; Traduzione interlinguistica e traduzione interculturale.

Testi Consigliati

  • Augusto Ponzio, Da dove verso dove. L’altra parola nella comunicazione globale, Perugia, Guerra, 2008. 
  • Susan Petrilli, (in collab. con Umberto Eco, Noam Chomsky, Augusto Ponzio, et alii), Digressioni nella storia. Dal tempo del sogno al tempo della globalizzazione, (in collab.) [Linee 8], Milano, Meltemi Press, 2017.

Modalità di accertamento conoscenze

  • Esoneri: No
  • Prova Scritta: No
  • Colloquio Orale: Si

Organizzazione della didattica

  • Lezioni frontali: Si
  • Cicli interni di lezione: Si
  • Corsi integrativi: No
  • Esercitazioni: No
  • Seminari: Si
  • Attività di laboratorio: No
  • Project work: No
  • Visite di studio: No
pubblicato il 13/09/2017 ultima modifica 31/03/2020

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